Hackathon terremoto: interessanti sviluppi (in tutti i sensi)

Programmatori per l’emergenza? Si, è possibile. E pure utile. Si tratta, anche, di nuove forme di volontariato.
Sabato 16 giugno (e domenica 17, da remoto) ho avuto l’occasione di partecipare a questa interessante iniziativa.

Una di quelle iniziative  in cui si concentrano competenze e belle energie. Grazie ad un invito dell’ultimo minuto e qualche coincidenza, ho potuto partecipare con il curioso duplice ruolo di sviluppatore e stakeholder. Ero presente infatti come rappresentante dei Centri Servizi per il Volontariato (che sono associazioni di associazioni) delle province colpite dal sisma (collaborando con quello di Ferrara), ma anche come sviluppatore. Sviluppatore di uno strumento prevalentemente ad uso “interno”, di cui ho parlato recentemente, che è stato adottato come punto di partenza di uno dei progetti creati a partire dalla maratona del weekend.
Anche perché gli organizzatori hanno, con lungimiranza, cercato “quel che c’era già”, prima di reinventare la ruota: anche una cosa relativamente limitata come questa, ma già in uso da parte di alcune organizzazioni, era un buon punto di partenza.

Già solo l’aver assistito agli interventi della prima mattinata, ottimi per contestualizzare il successivo lavoro, valeva la giornata.
Il fatto che una cosa mia, scritta in due giorni per rispondere a necessità d’emergenza, sia diventata una degli otto progetti dell’hackathon, avvalendosi del contributo di diversi professionisti, è stato una soddisfazione piuttosto rara nel mio lavoro quotidiano – un po’ come, per un amatore, trovarsi per un po’ in una squadra di serie A.
La sfida era (ed è) trasformare uno strumento ad uso interno e  nato per un contesto particolare in un sito pubblico e di uso più generale. Sempre sperando che non serva molto in futuro.

La cosa non si esaurisce certo qui -affrontando anche questioni, legate alle emergenze, che vedono una complessità strutturale, una pluralità di soggetti ed una varietà di normative che potrebbero scoraggiare chiunque – ma è certamente un ottimo inizio:
il riepilogo dei lavori ne è la migliore testimonianza. Date un’occhiata ai progetti: sono tutti decisamente interessanti, alcuni con ottime prospettive – probabilmente in molti avremmo voluto averli già dal 20 maggio..

Ah, ed è tutto open source.

[https://github.com/hackathonterremoto/HackathonTerremotoBisogno1
https://github.com/essemme/serveaiuto
Qui tutti i progetti:
https://github.com/hackathonterremoto]

Non mi resta che ringraziare l’organizzione – Clio, Matteo, e tutti coloro che hanno reso possibile la cosa anche con un lavoro più “dietro le quinte”, e poi Dario, Davide e Ilias per la partecipazione e la disponiblità a lavorare su un progetto già avviato (ed in più facendo comunque un ottimo lavoro usando un framework che non è il proprio).

Bravi, davvero.