[Aggiornamento: vedi l’articolo seguente]
Qui s’è ballato, parecchio. Svegliarsi con un rombo profondo e pervasivo, i vetri che tintinnano, tutto che trema sotto ed attorno a te, le cose che cadono dagli scaffali: pensavo di poterlo immaginare.. ma quegli interminabili 30 secondi, in cui ti chiedi se le mura reggeranno, se la casa resterà in piedi, sono veramente indescrivibili. (“e chissà dov’è l’epicentro, mai sentita una cosa del genere, se è lontano deve essere un disastro, o forse è vicino, ma no, non è possibile..”). Correre a tirar su la piccola, mettersi sotto un muro portante, e poi il sollievo – ancora tutto in piedi, c’è pure la luce – e la sensazione strana di trovarsi per strada, praticamente tutta la città –scossa, confusa, sollevata- alle 4 di mattina.
A Ferrara in fondo ci è andata bene (danni da non sottovalutare soprattutto al patrimonio storico, ma niente vittime) – basta però fare pochi chilometri per trovare i primi campi con gli sfollati. Non sono più cose remote, nomi di località sconosciute, disgrazie che capitano ad altri, altrove. E qui, e riguarda te, amici, parenti, vicini.
Non oso pensare cosa abbia vissuto e viva chi ha perso la casa (o un amico, un collega, un parente). Cosa hanno vissuto all’Aquila, dove è stato anche peggio.
Questa prima scossa, e le successive (a partire dal pomeriggio del 20 maggio stesso, e soprattutto quella del 29 che ha fatto ancora più danni e vittime) hanno cambiato molte cose, anche per chi le ha subite più marginalmente e ha ancora un lavoro ed una casa in cui tornare. Ciò che è importante ora è ben diverso da quel che lo era un mese fa. La valigia sempre pronta, l’idea che la tua casa non è garantito che ci sarà per sempre, le abitudini diverse, l’agibilità, la scuola che si trasferisce nello stabile del tuo ufficio, sentire i campi per sapere cosa serve, le preoccupazioni per l’economia ed il turismo (l’area colpita ha un’altissima densità di piccole e medie imprese, con tante eccellenze), la solidarietà in forme inaspettate da tutti gli angoli d’Italia, l’inutilità delle polemiche, le energie e le persone straordinarie che si scoprono in questi casi – tante cose atipiche entrano nella quotidianità.
Ok, ma che c’entra cakephp? Un attimo. Chissà, forse è solo un pretesto per scrivere queste parole, su un blog “tecnico”. Però c’entra. Andiamo con ordine.
Collaborando con una associazione/struttura di supporto al volontariato, ho avuto modo di vedere da vicino come la risposta alle esigenze dell’emergenza (e del post-emergenza) s’è organizzata e mossa attraverso mille canali più o meno informali, in aggiunta all’intervento della protezione civile e delle autorità.
Via mail, telefono, social network.. sono giunte tantissime offerte di aiuto (in forme diversissime) e richieste d’emergenza immediata o meno. Dai beni di prima necessità ai volontari per animazione con i bambini.
Dopo la prima settimana erano chiare un po’ di cose: non può occuparsi di tutto la protezione civile, la solidarietà è tanta ma anche la confusione (richieste che girano con numeri di telefono che dovrebbero restare riservati, che continuano a girare quando non sono più attuali, offerte portate senza verificare le reali necessità, eccetera). Capito dove sto andando a parare..?
Insomma, immediatamente abbiamo utilizzato quello che già avevamo (come strumenti online, i siti dei vari csv dell’Emilia Romagna, poi un sito “collettivo”), un sito per gli annunci più strutturati di ricerca volontari.. ma, insomma, mancava uno strumento adeguato (soprattutto ad uso interno) per coordinare e gestire la mole di offerte e richieste (a livello di beni e di volontariato NON di protezione civile, per cui serve una formazione specifica) che arrivano in questi giorni, nelle diverse province colpite (Modena e Ferrara sorpattutto, ma anche Reggio Emilia, Mantova, Bologna).
Insomma, in tre giorni ho buttato giù una cosina che alcuni soggetti qualificati hanno cominciato ad usare in questi giorni.
Usando cakephp 2.1, twitter bootstrap per la parte di presentazione, e tanti ottimi plugin (Google Map Plugin di Mark, il mio AddressFinder Helper, il Facebook plugin di Nick baker, Sign Me Up di Voidet, il Filter Plugin di Dean Sofer, poco mio codice riciclato..) ho potuto mettere assieme una applicazioncina utile in pochissimo tempo. Certo, il codice non è il massimo (la fretta.. c’è un po’ di refactoring da fare: elementi o helper per semplificare parti di viste ripetute quasi uguali,, sistemare un po’ di metodi, riscrivere usando meglio le caratteristiche di cake 2 che ho iniziato ad usare da poco..), ma il tutto funziona, ed è quello che importa.
Ci saranno probabilmente a brevissimo alcuni sviluppi (in termini di collaborazione.. o di chiusura del progetto – spero ovviamente la prima), ma non è escluso che ci saranno possibilità, per eventuali programmatori volontari che volessero contribuire per l’emergenza terremoto in un modo originale. Improbabile che diventi open source, ma qualche fidato con l’account su github può sempre essere aggiunto al progetto 🙂
Aggiornamento: ok, continuiamo ad usare l’applicazione tra i CSV delle province coninvolte; lo sviluppo procede a partire da questo, potrebbe anche diventare open source presto..
[2° Aggiornamento 16/06] Ancor meglio: grazie ad un paio di telefonate giunte ieri sera, e conseguente partecipazione ad hackaton terremoto a Bologna -una di quelle occasioni in cui si concentrano belle energie e competenze-, avremo presto novità grazie a mani esperte. I prossimi aggiornamenti in un articolo apposito, ne vale la pena!
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Se invece volete aiutare in modo molto divertente.. il turismo è un ottimo modo: Ferrara è totalmente agibile, la possibilità di scoprire una città bellissima e tanti gioiellini poco noti c’è sempre. In particolare, se avete qualche giorno di ferie verso fine agosto, consiglio di non perdere il Ferrara Buskers festival, un’esperienza veramente particolare.
E se passate di qua.. fatemi un fischio!
(qualche foto scattata durante il festival della musica di strada dell’anno scorso)