Melpyou, posso aiutarti? Un sito per favorire l’incontro solidale

[Una mia intervista per Agire Sociale]

Di cosa si tratta

Melpyou è un sito (una applicazione web), con base nel modenese, che si propone come punto di incontro tra organizzazioni e cittadini che vogliano sperimentare attività di volontariato anche occasionali (ad esempio: abbiamo bisogno di 10 persone il tal giorno nel tal luogo per la colletta alimentare), e come strumento di supporto organizzativo alle associazioni.
Le funzioni principali sono gli Eventi (richieste di volontariato “Puntuali”), gli annunci (volontariato più regolare per una singola associazione), i gruppi (strumento comunicativo/organizzativo), senza dimenticare il blog, la mappa geolocalizzata e il nuovo Giftime, un modo originale per regalare.. tempo.

La voce degli ideatori

Ne parliamo con Emanuele Bellini, ideatore e fondatore del progetto.

La genesi

Come nasce l’idea?
L’idea è nata dal desiderio di aiutare le persone a fare volontariato o, più in generale, di dedicare il proprio tempo per gli altri in modo totalmente gratuito. Melpyou è dunque l’idea di facilitare l’altruismo delle persone e mi piace ricordare che tutto è maturato mentre mi trovavo sul Cammino di Santiago.

Quali sono state le difficoltà a partire?
E’ facile capire le difficoltà se si pensa che:

  • Melpyou è un sito e io non sono un programmatore
  • Melpyou ha molti elementi di un social network e, a quei tempi, non ero neppure iscritto a Facebook

Oltre a questo è stato necessario coinvolgere persone, investire i risparmi ecc…

Quali invece eventuali aiuti od eventi inattesi che hanno aiutato il progetto a vedere la luce?
L’aiuto di tanti amici è stato l’elemento fondamentale

Online!

Progetto avviato. Perché una associazione dovrebbe usare Melpyou, oggi? Convinci gli indecisi.
Melpyou aiuta le associazioni a coinvolgere nuove persone ed è uno strumento che semplifica tantissimo l’organizzazione di eventi. Le associazioni che lo hanno utilizzato con tutte le sue potenzialità, hanno organizzato numerosi eventi (cene di beneficenza, raccolte alimentari…) senza dover perdere ore intere nel telefonare ai propri volontari, rispondere alle telefonate, aggiornare i propri tabulati, ricontattare le persone … quindi un benefico organizzativo enorme.

Qual’è l’impegno minimo per l’associazione che si registra? (spesso è una questione importante, soprattutto per le piccole associazioni dove ciò dipende dalla disponibilità di una singola persona c’è il rischio di ritrovarsi poi con tanti profili non aggiornati sparsi per il web)
Aiutare le associazioni nell’organizzazione dei volontari è proprio il nostro obiettivo perchè sappiamo che il tempo che hanno a disposizione è sempre poco. La prima volta che si accede al sito ci vogliono 15 minuti per iscriversi poi, ogni volta che si inserisce un evento, altri 10 minuti circa. I benefici maggiori li si hanno se poi tutti i propri volontari si prenotano online evitando altri canali come mail, telefonate o passaparola.

Perché un cittadino dovrebbe registrarsi?
Tutti hanno il desiderio di fare del bene, ma molti non si avvicinano al volontariato perchè temono di doversi prendere un impegno continuativo e troppo frequente. Grazie a Melpyou invece tutti possono avvicinarsi alle associazioni con maggiore libertà e poi, solo in un secondo momento, potranno decidere di diventare volontari.

Prima il terremoto, poi l’alluvione. Come avete vissuto le emergenze, e cosa è cambiato per Melpyou? 
Il terremoto è stata la prima emergenza che ci ha visti protagonisti a fianco del CSV di Modena e, ovviamente, ci ha fatto molto piacere poter dare un aiuto nelle nostre stesse terre. Anche con l’alluvione stiamo dando il nostro contributo ma tutto dipenderà dalle amministrazioni comunali se utilizzare a pieno il nostro portale

Come è nata la collaborazione con il CSV di Modena?
Neanche a farlo apposta, ci siamo conosciuti con Luigi Zironi di Volontariamo circa un mese prima del terremoto. Persona splendida e aperta all’innovazione. Il resto è venuto da se, e così abbiamo potuto portare un po’ meglio il nostro contributo in una situazione molto complessa e difficile.
Ci piacerebbe poter fare di più anche nell’emergenza attuale – l’impressione è che al di fuori dell’area colpita l’alluvione sia stata dimenticata molto in fretta.
Alla fine contano molto le singole persone. Anche per questo il nostro impegno è costante su entrambi i fronti: coinvolgere associazioni per l’uso dello strumento organizzativo (per semplificante un po’ la gestione) e cittadini che si facciano tentare da occasioni di volontariato che altrimenti non avrebbero conosciuto.

Ad oggi, di cosa (risultato, funzionalità, episodio..) siete particolarmente orgogliosi?
Siamo felici di aver aiutato tante associazioni a realizzare le proprie iniziative ma in particolare siamo contenti d’aver aiutato tante persone a fare volontariato. Ora siamo anche particolarmente orgogliosi d’aver ideato Giftime perchè porta l’altruismo oltre e a supporto del volontariato

Cosa invece non è andato come vi aspettavate o è stato cambiato in corsa, per necessità?
Nel mondo delle start-up non abbiamo trovato realtà disposte a finanziare un progetto con finalità filantropiche come il nostro.

Spesso chi vede “un altro sito” non si rende conto del lavoro che che necessita. Quante persone e per quanto tempo ha coinvolto la progettazione e realizzazione del software, e quanto impegna ora la gestione ordinaria?
In effetti posso dire che si è trattato proprio dii un lavoro enorme. Inizialmente eravamo quattro amici che, in diverse settimane, hanno definito il progetto nei dettagli. Poi per lo sviluppo ci siamo rivolti ad una società specializzata (Mentine).
Adesso, ci lavoro io a tempo pieno da un anno e mezzo, con l’aiuto regolare di altre due persone. L’impegno è soprattutto di comunicazione (creare i contenuti per il blog, seguire i social network), ed anche per il supporto e la “formazione” iniziale soprattutto alle associazioni che si registrano.

Il futuro

Qual’è il business model? (doverosa premessa: spesso molti pensano che tutto ciò che ruota attorno a no-profit e volontariato sia sostanzialmente a costo zero.. ma è ovvio che i costi ci sono, e un servizio come questo deve sopravvivere!) 
I costi sono veramente tanti e un progetto innovativo come il nostro necessitava di un investimento considerevole di tempo per farlo conoscere e migliorarlo continuamente.
Inizialmente ci siamo “vestiti” come un progetto Profit perchè pensavamo fosse necessario autosostenersi con dei ricavi attraverso la vendita di spazi pubblicitari e di gadget, ora stiamo valutando anche altre ipotesi.

Cosa vi aspettate ed eventualmente cosa avete in mente per il futuro? 
Abbiamo una sola certezza: continuare a promuovere l’altruismo perchè solo ripartendo dai valori, l’Italia potrà uscire da questa crisi!